AMOS NATTINI
La Divina Commedia
Le tavole presentate in questa pagina appartengono alla monumentale opera che ha reso celebre Amos Nattini: la Divina Commedia di Dante Alighieri illustrata in 100 tavole litografiche la cui lavorazione ha impegnato l'autore per vent'anni dal 1919 al 1939 (in particolare: Inferno 1919-1931; Purgatorio 1931-1937, Paradiso 1937-1939).
Ogni foglio misura cm. 81 x 64; ogni immagine misura cm. 62 x 43,5.
Condizioni ottime (con l'eccezione dei fogli dei canti I e IV che mostrano al margine sinistro i fori per il raccoglitore in cui sono stati conservati).
Il prezzo di ogni foglio è di € 200,00.
Le tavole presentate in questa pagina appartengono alla monumentale opera che ha reso celebre Amos Nattini: la Divina Commedia di Dante Alighieri illustrata in 100 tavole litografiche la cui lavorazione ha impegnato l'autore per vent'anni dal 1919 al 1939 (in particolare: Inferno 1919-1931; Purgatorio 1931-1937, Paradiso 1937-1939).
Ogni foglio misura cm. 81 x 64; ogni immagine misura cm. 62 x 43,5.
Condizioni ottime (con l'eccezione dei fogli dei canti I e IV che mostrano al margine sinistro i fori per il raccoglitore in cui sono stati conservati).
Il prezzo di ogni foglio è di € 200,00.
SELEZIONE DI OPERE
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Paradiso, canto I, vv. 64-66.
Dante, nell'ascendere al cielo, distoglie gli occhi dal sole per guardare il volto di Beatrice, che a sua volta, è intenta a fissare le sfere celesti. Beatrice tutta nell'etterne rote fissa con li occhi stava; ed io in lei le luci fissi, di là su remote. |
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Paradiso, canto IV, vv. 37-39.
Per aiutare Dante a comprendere i diversi gradi di beatitudine, le anime dell'Empireo si mostrano distribuite nei vari cieli. Qui si mostraron, non perché sortita sia questa spera lor, ma per far segno della spiritual c'ha men salita. |
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Paradiso, canto V, vv. 106-108.
Nel cielo di Mercurio si avvicinano a Dante più di mille spiriti lucenti di letizia. E sì come ciascuno a noi venia, vedeasi l'ombra piena di letizia nel fulgor chiaro che da lei uscia. |
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Paradiso, canto VII, vv. 112-114.
Beatrice spiega a Dante il significato dell'incarnazione attraverso la quale Dio ha redento l'umanità. Né tra l'ultima notte e l'primo die sì alto o sì magnifico processo, o per l'una o per l'altra, fu o fie. |
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Paradiso, canto VIII, vv. 49-51.
Fra gli spiriti amanti del cielo di Venere, si fa incontro a Dante l'anima del re Carlo Martello. Così fatta, mi disse: "Il mondo m'ebbe giù poco tempo; e se più fosse stato, molto sarà di mal che non sarebbe. |
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Paradiso, canto XVIII, vv. 106-108.
Nel cielo di Giove le anime, che precedentemente si erano disposte in modo da formare la lettera M di "monarchia", si ridispongono nuovamente a formare un'aquila. E quietata ciascuna in suo loco, la testa e 'l collo d'un'aguglia vidi rappresentare a quel distinto foco. |
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Paradiso, canto XX, vv. 127-129.
Le tre virtù teologali, per infusione diretta delle quali fu battezzato il pagano Rifeo (che credette in Cristo venturo) mille anni prima che fosse inventato il battesimo. Quelle tre donne li fur per battesmo che tu vedesti dalla destra rota, dinanzi al battezzar più d'un millesmo. |
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Paradiso, canto XXII, vv. 40-42.
Incontro con San Benedetto. "E quel son io che su vi portai prima lo nome di colui, che 'n terra addusse la verità che tanto ci sublima. |