KOLOMON M.
appunti per una biografia non autorizzata
(notes for a non-authorized biography)
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DIVERTIAMOCI UN PO'...
In occasione della mostra Parigi, mon amour...(allestita nel marzo 2012 nella nostra libreria),un noto antiquario e critico d'arte della nostra città venuto per la prima volta a vedere i disegni di Kolomon, mi invitava a non soffermarmi troppo sul problema dell'identità dell'autore e del "mistero" che lo circonda. Secondo lui in questo modo si rischia di creare un caso da libro giallo invece che invitare alla scoperta di un disegnatore dalle grandi capacità.
Giusto. Però la tentazione è forte....
E dunque: vogliamo pensare che Kolomon è esistito davvero in quanto tale e non come creazione di "uno studente di belle arti di Udine che fa i disegni nel suo garage" (come mi disse un cliente)?
Vogliamo credere che questi splendidi fogli escano da due grandi bauli rinvenuti casualmente in una soffitta di Trieste? Sì? Ebbene, quali elementi abbiamo per sostenerlo?
In questi ultimi tre anni mi sono passati per le mani diversi disegni che, in un modo o nell'altro, possono contenere indizi utili alla risoluzione del caso Kolomon: in questa pagina proveremo a metterne in fila qualcuno.
In occasione della mostra Parigi, mon amour...(allestita nel marzo 2012 nella nostra libreria),un noto antiquario e critico d'arte della nostra città venuto per la prima volta a vedere i disegni di Kolomon, mi invitava a non soffermarmi troppo sul problema dell'identità dell'autore e del "mistero" che lo circonda. Secondo lui in questo modo si rischia di creare un caso da libro giallo invece che invitare alla scoperta di un disegnatore dalle grandi capacità.
Giusto. Però la tentazione è forte....
E dunque: vogliamo pensare che Kolomon è esistito davvero in quanto tale e non come creazione di "uno studente di belle arti di Udine che fa i disegni nel suo garage" (come mi disse un cliente)?
Vogliamo credere che questi splendidi fogli escano da due grandi bauli rinvenuti casualmente in una soffitta di Trieste? Sì? Ebbene, quali elementi abbiamo per sostenerlo?
In questi ultimi tre anni mi sono passati per le mani diversi disegni che, in un modo o nell'altro, possono contenere indizi utili alla risoluzione del caso Kolomon: in questa pagina proveremo a metterne in fila qualcuno.
CHE FACCIA HA?
In divesi disegni compaiono le mani dell'artista: il Nostro si diverte a inserire quadretti a firma Kolomon negli interni raffigurati nei suoi disegni. Allo stesso modo si diverte a raffigurare le sue mani di artista al lavoro:
In divesi disegni compaiono le mani dell'artista: il Nostro si diverte a inserire quadretti a firma Kolomon negli interni raffigurati nei suoi disegni. Allo stesso modo si diverte a raffigurare le sue mani di artista al lavoro:
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In molti altri disegni compaiono personaggi con matite o pennelli in mano (amici artisti e pittori?), ma pensiamo di averne individuato uno che potrebbe essere un autoritratto simbolico, quasi un'allegoria del Kolmon-pensiero:
c'è Parigi, c'è il Quartiere Latino (quello degli artisti) e soprattutto c'è Lui, con la sua cartella di disegni sotto il braccio. E che sia la sua ce lo fa credere la scarpetta rossa che spicca sul primo dei fogli. La scarpetta rossa...quasi la sua seconda firma.
Alto, allampanato, un po' calvo, con la sigaretta in mano come molti dei personaggi da lui ritratti...
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Eccolo qua: vediamolo meglio...
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E ora mettiamogli in testa un cappello che nasconda un po' la calvizie, vestiamolo "in borghese" togliendogli i panni e gli strumenti di artista: ecco qua Monsieur K.
E' lui? Ci piace pensarlo.
E' lui? Ci piace pensarlo.
DOVE E' VISSUTO?
Conosceva bene Parigi, o per lo meno la amava. La cita e la raffigura in tutti i modi possibili:
E tuttavia la leggenda vuole che i suoi disegni siano stati rinvenuti in una soffitta di Trieste. Abbiamo qualche conferma?
Tanto per iniziare ricordiamo che, se è vero che la maggior parte delle scritte che fanno parte integrante dei disegni sono per lo più in francese, ne compaiono anche alcune in italiano (per inciso ricordiamo che in Francia pare non ci sia traccia dei suoi disegni):
Tanto per iniziare ricordiamo che, se è vero che la maggior parte delle scritte che fanno parte integrante dei disegni sono per lo più in francese, ne compaiono anche alcune in italiano (per inciso ricordiamo che in Francia pare non ci sia traccia dei suoi disegni):
La serie più interessante che ho trovato è però quella dedicata all'Osteria Jasbez:
Ora, si dà il caso che Jasbez sia un antico cognome triestino (digilander.libero.it/Trieste.Storia/famiglie.YJI.index.html) e che dalle testimonianze risulti effettivamente l'esistenza di una Trattoria Jasbez nel territorio di Cobidil San Gregorio, e cioè, in territorio Sloveno, Kobdilj, vicino al confine italiano. (www.artericerca.com/artisti.../Music%20Zoran%20Biografia.htm)
Alcuni disegni, fra l'altro particolarmente suggestivi e divertenti, sono dedicati al Circo Zavatta. Questo circo nasce in Italia nel 1815 (e purtroppo mi dicono che la crisi che ci fa soffrire tutti lo ha portato a chiudere proprio nel 2012...) ma uno dei suoi esponenti più celebri, Achille Zavatta, debutta a Limoges nel 1936. Ed eccoci tornati all'ambivalenza Italia - Francia...
Sono invece decisamente italiani gli scorci di Venezia:
Continua...
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