NANDO MISELLI
in arte NAMIS
pittore e vignettista
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Nando Miselli, al secolo Ondino, nasce a Soliera nel 1888 e muore a Formigine nel 1987 ma vive a Carpi.
Inizia a disegnare giovanissimo e a sedici anni già collabora con il giornale umoristico "la Tràpla": la vignetta e la caricatura gli sono particolarmente congeniali. Per oltre mezzo secolo fu collaboratore, redattore unico o direttore di periodici e numeri unici umoristici di Carpi. Estremamente eclettico integrò spesso disegno e pittura con testi in italiano o dialetto.
Dopo gli anni Cinquanta sul vignettista prevale il pittore: firmandosi Namis, Miselli sperimenta tecniche diverse. Nel suo volume A regola d'arte dedicato agli artisti modenesi di Ottocento e Novecento (Mucchi Editore), Alberto Barbieri scrive: "Per Nando Miselli, fino agli ultimi anni di vita, tutti i pretesti sono stati buoni per produrre qualcosa: disegnava in qualsiasi luogo, anche al bar, attorniato da amici, con immediatezza e personalità".
E ancora: " I suoi acquerelli, in particolare, sono attuali, pieni di forza. Colpiscono la bellezza e la grazia di certe figure femminili, il gusto del paesaggio...".
Inizia a disegnare giovanissimo e a sedici anni già collabora con il giornale umoristico "la Tràpla": la vignetta e la caricatura gli sono particolarmente congeniali. Per oltre mezzo secolo fu collaboratore, redattore unico o direttore di periodici e numeri unici umoristici di Carpi. Estremamente eclettico integrò spesso disegno e pittura con testi in italiano o dialetto.
Dopo gli anni Cinquanta sul vignettista prevale il pittore: firmandosi Namis, Miselli sperimenta tecniche diverse. Nel suo volume A regola d'arte dedicato agli artisti modenesi di Ottocento e Novecento (Mucchi Editore), Alberto Barbieri scrive: "Per Nando Miselli, fino agli ultimi anni di vita, tutti i pretesti sono stati buoni per produrre qualcosa: disegnava in qualsiasi luogo, anche al bar, attorniato da amici, con immediatezza e personalità".
E ancora: " I suoi acquerelli, in particolare, sono attuali, pieni di forza. Colpiscono la bellezza e la grazia di certe figure femminili, il gusto del paesaggio...".