OPERE DI JULIUS EVOLA
o a lui dedicate
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Catalogo delle opere di Julius Evola disponibili in libreria
e dei saggi a lui dedicati.
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Julius Evola tratta in quest’opera del problema dei comportamenti che umano differenziato si addicono in un’epoca di dissoluzione; in particolare, illustra la via intellettuale, interiore, personale.
EVOLA, Julius:
Rivolta contro il mondo moderno. Saggio introduttivo di Claudio Risé. Appendici di A. Grossato, R. Melchionda, G. Monastra. Bibliografie a cura di G. Casalino, R. Fondi, A. Morganti, G. Monastra, C. Mutti, C. Risé, V.E. Vernole. Quarta edizione corretta. Roma, Mediterranee, 2010. In 8°; pp. 481; brossura editoriale illustrata con alette; cucito. Nuovo. DISPONIBILE € 36,50 |
È questa l’opera principale di Julius Evola, completata tra la fine del 1931 e l’inizio del 1932, pubblicata in Italia nel 1934 e in Germania nel 1935.
Esprime una multiforme e vastissima cultura, espone tesi inedite, ma soprattutto costituisce per l’Autore da un lato, il passaggio dalla filosofia e dall’esoterismo ad una complessa “visione del mondo” tradizionale; dall’altro, è la base per tutte le sue prese di posizione a carattere metapolitico e spirituale dei successivi quarant’anni.
È un’opera unica: pensata secondo un metodo “scientifico”, attenta alle varie acquisizioni nei diversi campi del sapere, propone al tempo stesso una interpretazione mitico-simbolica della storia del mondo. L’opera di Evola risale alle cause che hanno prodotto il mondo attuale, indica i processi che hanno esercitato già da tempo un’azione distruttiva su ogni valore, ideale e forma di organizzazione superiore dell’esistenza. Il libro non si limita ad una descrizione della “crisi” del mondo moderno come fece René Guénon, e nemmeno si esaurisce in una polemica senza centro: con uno studio comparato abbracciante le civiltà più varie, indica ciò che nei diversi domini dell’esistenza può rivendicare un carattere di normalità in senso superiore: così per lo Stato, la legge, l’azione, la concezione della vita e della morte, il sacro, le articolazioni sociali, il sesso, la guerra, ecc., oltre a quelle vie che erano state già indicate per condurre l’individuo al di là della condizione umana anziché ridurlo a poco a poco ad un essere senza volto, a una parte sempre più dipendente di un collettivo in un mondo dominato dalla materia e dall’economia, perseguente solo forme di un benessere ottuso da animale umano.
«Un’opera il cui significato eccezionale si paleserà chiaramente negli anni che vengono. Chi lo legge si sentirà trasformato e guarderà all’Europa con un altro sguardo» (Gottfried Benn).
Esprime una multiforme e vastissima cultura, espone tesi inedite, ma soprattutto costituisce per l’Autore da un lato, il passaggio dalla filosofia e dall’esoterismo ad una complessa “visione del mondo” tradizionale; dall’altro, è la base per tutte le sue prese di posizione a carattere metapolitico e spirituale dei successivi quarant’anni.
È un’opera unica: pensata secondo un metodo “scientifico”, attenta alle varie acquisizioni nei diversi campi del sapere, propone al tempo stesso una interpretazione mitico-simbolica della storia del mondo. L’opera di Evola risale alle cause che hanno prodotto il mondo attuale, indica i processi che hanno esercitato già da tempo un’azione distruttiva su ogni valore, ideale e forma di organizzazione superiore dell’esistenza. Il libro non si limita ad una descrizione della “crisi” del mondo moderno come fece René Guénon, e nemmeno si esaurisce in una polemica senza centro: con uno studio comparato abbracciante le civiltà più varie, indica ciò che nei diversi domini dell’esistenza può rivendicare un carattere di normalità in senso superiore: così per lo Stato, la legge, l’azione, la concezione della vita e della morte, il sacro, le articolazioni sociali, il sesso, la guerra, ecc., oltre a quelle vie che erano state già indicate per condurre l’individuo al di là della condizione umana anziché ridurlo a poco a poco ad un essere senza volto, a una parte sempre più dipendente di un collettivo in un mondo dominato dalla materia e dall’economia, perseguente solo forme di un benessere ottuso da animale umano.
«Un’opera il cui significato eccezionale si paleserà chiaramente negli anni che vengono. Chi lo legge si sentirà trasformato e guarderà all’Europa con un altro sguardo» (Gottfried Benn).
In questo libro Julius Evola, partendo dai principi di un "tradizionalismo integrale" traccia le linee essenziali di una dottrina dello Stato e di una visione generale della vita a carattere "rivoluzionario-conservatore": rivoluzionario, con negazione decisa delle ideologie e dei miti che dominano il mondo dell'attuale decadenza europea e specialmente italiana (anticapitalismo, antiliberalismo, anticomunismo); conservatore, come ripresa in tutti i domini dell'idea aristocratica, gerarchica e qualitativa che ha già costituito la base di una superiore tradizione dell'Occidente.
I principali argomenti affrontati ne Gli uomini e le rovine (1953), sono contenuti in nuce negli "undici punti" di Orientamenti (1950) di cui si ripubblicano le bozze con le correzioni autografe del filosofo.
Un libro che è certamente il più controcorrente e il più "reazionario" (in senso positivo e legittimo) che sia stato scritto in Europa dopo la seconda guerra mondiale.
I principali argomenti affrontati ne Gli uomini e le rovine (1953), sono contenuti in nuce negli "undici punti" di Orientamenti (1950) di cui si ripubblicano le bozze con le correzioni autografe del filosofo.
Un libro che è certamente il più controcorrente e il più "reazionario" (in senso positivo e legittimo) che sia stato scritto in Europa dopo la seconda guerra mondiale.
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